Nessun incrudimento superficiale, ne’ microcricche !
L’esecuzione degli alloggiamenti delle schede elettroniche nei cestelli (rack) , trarrebbe grande vantaggio dalla lavorazione con l’erosione a filo. Questa lavorazione pero’ e’ invisa ai progettisti di materiale aeronautico, e da chiunque debba realizzare pezzi che verranno sottoposti a sollecitazioni estreme ed a rischio di rottura.
Per molti l’ostilita’ e considerata senza fondamento, ma in realta’ le ragioni ci sono. L’ elettroerosione infatti, proprio per il suo principio di funzionamento, provoca incrudimento superficiale, e microcricche molto pericolose perche’ innesco di possibili rotture. Il fenomeno e’ ben conosciuto da stampisti e da chi produce matrici per estrusione.

La tecnologia E.cut e’ sostanzialmente quella dell’erosione a filo, ma la peculiarita’ di poter far scorrere il filo da 60 a 100 volte piu’ veloce, permette di aumentare il numero di scariche per secondo, e diminuirne l’intensita’. Il risultato e’ uno “stress” del materiale molto inferiore.
Approfondite analisi di laboratorio condotte in uno dei piu’ famosi centri di ricerca e prove materiali italiani, ha rilevato sullo stesso materiale (ERGAL 7075) “.. la presenza di un leggero strato deformato/incrudito..” per la lavorazione con elettroerosione a filo convenzionale, ed invece “..l’assenza di alterazioni microstrutturali..” per la lavorazione con E.cut.

La possibilita’ di far scorrere il filo cosi’ veloce e’ data dal fatto che il filo non e’ a gettare, ma si avvolge/svolge su un tamburo, venendo utilizzato per lunghissimo tempo. Il costo del processo e’ drasticamente abbattuto.
Anche nel caso in cui le problematiche relative alle cricche ed all’incrudimento non siano rilevanti, il costo dell’esecuzione di un cestello si riduce con E.cut da 10 a 20 volte rispetto all’erosione a filo convenzionale.
